Il Comune vanta 13mln di crediti Tia. Di Pasquale teme rincari per l'impossibilità di esigerli

TERAMO – Recupero dei crediti Tia, perplessità solleva il consigliere Manola Di Pasquale del Pd che contesta la scelta, da parte del Comune, di mettere a gara il servizio di riscossione del tributo, utilizzando come parametro di valutazione  soltanto il dato economico, il miglior aggio per il Comune e non già il miglior progetto per una efficace riscossione. “Tale criterio – spiega la Di Pasquale – ha determinato l‘aggiudicazione da parte della Ce.R.In Srl di Bitonto di Bari, società il cui titolare è indagato e ad oggi tale società non è stata ancora incaricata del servizio”. La somme rendicontate da incassare ammontano a circa 13milioni di euro. Il Comune di Teramo, spiega il consigliere – ha richiesto alla Team l’avvio di una serie di attività per la riscossione di somme riferite agli 2010 al 2013 per circa euro 13 milioni,  e la diffidava a depositare entro il termine del 20 aprile i famosi rendiconti delle spese sostenute per la gestione del servizio igiene ambientale. “Rendiconto di gestione – puntualizza Di Pasquala – che a dire del sindaco dovevano già essere in possesso del Comune, ed allora perché diffidare la Team? Ieri ho protocollato una richiesta per il rilascio delle copie di questi rendiconti se depositati, e per avere informazioni in merito all’avvio delle procedure di riscossione coatta dei crediti Tia vantati dal Comune. E’ bene ricordare che tutto quanto non sarà riscosso, dei 13 milioni di euro, sarà spalmato sulla tariffa che ogni cittadino teramano dovrà pagare,  con ovvio aumento della spesa pro capite; e come è noto i ritardi nell’avvio della fase di riscossionecoatta non facilitano il recupero. In cinque anni i crediti tributari prescrivono ed il trascorrere del tempo comunque, non facilita la recuperabilità, soprattutto nei confronti di aziende e società. Scelte politiche sbagliate – domanda in conclusione Di Pasquale –  che graveranno nuovamente sulle tasche dei cittadini teramani?”